Architettura sostenibile nella ristrutturazioni, gli ampliamenti e le nuove realizzazioni di edifici, spazi verdi, luoghi di cura.

La salvaguardia dell’ambiente rientra dunque nella più generale questione della qualità della vita: salubrità dei materiali per l’uomo (biocompatibilità), ecosostenibilità, bioclimatica e risparmio energetico, realizzazione di luoghi di comfort fisico e benessere psicologico, corretta applicazione di una ricerca di sostenibilità al progetto.

Si aggiungono altri principi e tecniche verso i quali tendere:

• l’applicazione di concezioni costruttive che corrispondano ai caratteri e alla storia del luogo;
• soluzioni che consentano ove possibile un grado di flessibilità (es. utilizzo di strutture a secco reversibili) e che possano funzionare anche sotto il profilo della riciclabilità dei materiali e della riduzione dei rifiuti di cantiere;
• la riusabilità degli edifici esistenti tramite la loro ristrutturazione prima di giungere alla demolizione o alla costruzione di nuovi complessi che determinano un forte impatto ambientale o il semplice consumo di suolo;
• utilizzo delle essenze vegetali per l’efficienza della qualità ambientale e per la riduzione dell’inquinamento a scala microclimatica;
• l’utilizzo di tecniche “verdi” o a basso impatto, anche a scala di singolo edificio (tetti verdi, facciate verdi, fitodepurazione e trattamento delle acque, biolaghi, controllo dell’inquinamento acustico …).

Anche nelle ristrutturazioni non bisogna perdere di vista la valutazione della qualità: accanto ai criteri progettuali, le qualità formali e percettive (collocazione, dimensioni e proporzioni, materiali e superfici, colori…), la congruenza di una soluzione (razionalità, economicità), le metodologie costruttive adeguate, la capacità di comunicazione (significati che una forma veicola e loro comprensibilità), la modulazione climatica, la promozione della consapevolezza dell’abitare.