• CHI SIAMO
  • SERVIZI
  • PORTFOLIO
  • TESTI
  • TIMELINE
  • CONTATTI
  • CHI SIAMO
  • SERVIZI
  • PORTFOLIO
  • TESTI
  • TIMELINE
  • CONTATTI

CHI SIAMO

Il nostro lavoro si svolge secondo una linea concettuale e un tema che definisce la struttura dell'opera

Non crediamo più in una logica lineare del tempo.
Il tempo esprime una possibilità, un orizzonte aperto di continue configurazioni.
L’architettura traduce le dimensioni del tempo e le raffigura mediante un racconto.
Crediamo nell’architettura come pratica dell’interpretazione, ricerca di una verità ideologicamente fondata e apposizione di senso; progetto estetico che si realizza con le razionalità locali.
Fondiamo i nostri studi su un atteggiamento “debole”, alla ricerca di una visione complessa, aperta a varie influenze, che si svolge per strade che si intersecano imprevedibilmente ma che possono essere percorse con rigore.
Lavoriamo su sequenze di sintesi transitorie in cui ogni percorso resta aperto, anche il più distante o apparentemente arbitrario. Questo processo è sempre verificabile nei suoi assunti, dimostrabile nei suoi percorsi in quanto fondato sull’argomentazione razionale.

Il nostro lavoro si svolge secondo una linea concettuale e un tema che definisce la struttura dell’opera (“la forma è il fondo che torna in superficie”). L’atteggiamento interpretativo pone il rapporto necessario con i contesti e con le loro storie. Le scelte linguistiche sono determinate solo da una pertinente necessità. Il progetto si costruisce sulle condizioni di possibilità di un’esperienza e tende a creare uno stato emozionale; lo spazio è il materiale misurabile di una narrazione, di un’esperienza di spaesamento fra sistemi di significati

La nostra epoca tende ad attenuare la dimensione psicologica verso l’astrazione formale degli elementi e delle funzioni, l’omogeneizzazione delle gestualità, la perdita dello spazio simbolico del soggetto. La tecnologia produce una perdita di rapporto con l’oggetto e di tendenziale dissolvimento dei rapporti sociali, la realtà è mediata dal virtuale. La perdita del concetto di luogo (discontinuità dello spazio) e di tempo (di un prima e di un dopo) ci proiettano in una realtà sfalsata di presente permanente.
In questo contesto il nostro lavoro è dunque in primo luogo “esercizio di libertà”, oscillazione continua fra appartenenza e spaesamento, coscienza della storicità e della contingenza. È necessità di verifica dei bisogni e definizione delle condizioni dell’esperienza e dunque del progetto.

(1990)

Dopo tutti questi anni,

ci siamo convinti che l’architettura debba essere una forma aperta alla libertà di uso e di sentire dei suoi fruitori. Pensiamo che l’esperienza di abitare i luoghi possa essere uno strumento di individuazione (nel senso teorizzato da Jung). Per questo cerchiamo di realizzare luoghi con un’anima, che esprimano un’esigenza di armonia e di suggestione. Tutto questo ci sta conducendo nella direzione di un’architettura emozionale (si veda la sezions “Testi”), imparando la sottile seduzione dei luoghi e nel tentativo di ricrearla ogni volta.

 (2019)

Lo studio Vannetti Architetti
Architetto Giannantonio (Gianni) Vannetti
Architetto Elena Morici


lavora a Firenze dal 1985 nei settori dell’edilizia civile, della progettazione ambientale e del disegno d’interni. Ha realizzato nuove costruzioni fra cui il nuovo Padiglione di Emodialisi dell’Ospedale di Pistoia, edilizia industriale a Calenzano, la nuova piazza Verdi a La Spezia come vincitore di un concorso internazionale artista+architetto con Daniel Buren; ristrutturazioni per Istituti Bancari a Milano, a Firenze, a Impruneta; disegni d’interni in Italia e all’estero; strutture espositive temporanee per la moda. Ha lavorato per la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali di Firenze. Ha collaborato con numerosi artisti a vari progetti.

Gianni Vannetti ha svolto attività di ricerca nel settore dell’umanizzazione degli spazi di cura, con relazione al 60° convegno I.C.S.T.I. (International Centre for Scientific and Technical information – Praga 2009) come membro del direttivo della Società Italiana di Tecnica Ospedaliera.
E’ stato Visiting Lecturer presso la National University of Singapore (NUS) sul rapporto fra arte e architettura contemporanea; coordinatore della commissione sull’ Architettura Sostenibile (D.A.S.) dell’ Ordine degli Architetti di Firenze (2007-2009); assistente alla didattica presso l’Università di Sassari anni 2008-2011.

Ha pubblicato negli ultimi anni:

 
  • Le quattro vite dell’architetto: questioni, principi e metodi della sostenibilità, Alinea, Firenze 2009
  • Abitare, Comunicare, Curare: Lo spazio terapeutico: storia e moderni principi di umanizzazione, G. Vannetti, G. Teseleanu, L. Renzulli, numero monografico della rivista Panorama della Sanità n°31/2009
  • I colori dell’umanizzazione con A. Monsù Scolaro, Altralinea, Firenze 2015
  • La rinascita di piazza Verdi con Daniel Buren, Allemandi, Torino 2018

Design vetrate di Rossella Liccione

Contattaci

Se sei interessato ad una consulenza o avere maggiori informazioni sui nostri progetti puoi scriverci 



Vannetti Architetti


P.IVA: 01822300487
Privacy Policy
Cookie Policy
Seo by DC – Created by C4WEB 

Contatti

Viale Augusto Righi, 67,
50137 Firenze FI
Tel/Fax _ 055 384 1158
Email_ giannivannetti@libero.it