Gli edifici sono circondati dal verde che costituisce un riferimento visivo costante e sempre diverso. La natura è l’elemento che crea la scansione del tempo e la sequenza di fruizione degli spazi architettonici.
Così all’interno troviamo: lo spazio del sé per la dialisi e l’affaccio verso i giardini terapeutici sul fronte ovest; i due horti conclusi che accompagnano significativamente il percorso nell’edificio tubolare, paradossi di una natura racchiusa che contiene l’infinito.
Questi riferimenti visivi, archetipi di paesaggi mentali, realizzano un contrappeso al tempo e allo spazio dell’ospedale, creano nuovi orizzonti interni di scoperta e di suggestione.
All’interno la natura è presente anche come puro artificio nell’ingresso ad est del vano scala dove insieme al piccolo agrume -fruttifero d’inverno, stagione dei freddi- ad accogliere i passanti, le pareti in cemento armato, frutto della necessità normativa, contengono il segno di un bosco di bambù, in rame verde, linee oblique che proseguono al di sopra e al di sotto di noi.
Così all’esterno i tre accessi progettati, diretti e indipendenti, sono accompagnati dall’esperienza della natura: il verde pubblico a ovest, il verde dei parcheggi ad est, la sentinella-gingko sul lato nord.
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