Il Comune di Parma ha individuato alcuni luoghi della città per sviluppare un confronto progettuale di riqualificazione architettonica e ambientale. I luoghi sono tre piazze accomunate dalla mancanza di carattere architettonico e ambientale particolarmente evidenti.
Il progetto in concorso propone la riqualificazione di Piazza Mattarella che è sembrata in maggiore stato di “urgenza ed emergenza”.
Ad un visitatore, la piazza, al centro dei quattro edifici in linea, appare assolata, abbagliante, vuota. Il vuoto può determinare una sensazione di disagio e di pericolo.
Qui, come in molte città contemporanee, la separazione fra abitare e svolgere un’attività nello stesso luogo ha portato al fenomeno dei luoghi dormitorio.
Gli aspetti toccati dalla progettazione sono stati molteplici.
Prima di ogni altra valutazione, la “correzione” bio-climatica è opportuna e necessaria.
L’attenuazione, o meglio, l’eliminazione del dis-comfort climatico è premessa obbligatoria per una normale fruizione dello spazio.
Clima e funzioni sono le variabili “immateriali” con le quali il costruito deve fare i conti: il comfort si ottiene dal coniugare il benessere termico climatico con quello psico-sociale.
La soluzione dei problemi indotti dalle variabili “immateriali” tuttavia non basta alla riqualificazione della piazza. Esse devono relazionarsi con quelle “materiali” del contesto costruito o pianificato.
Un luogo diventa abitato, animato, vissuto quando suscita un senso di appartenenza, radicamento, affezione.
Il percorso dai fabbricati della piazza si proietta verso un contesto esterno ricco di vegetazione con cui si è inteso stabilire una precisa relazione di continuità proprio persottolineare come la fruizione, a riqualificazione avvenuta, debba essere collegata agli spazi che l’abitante già conosce e apprezza.
Nuova vitalità sociale, di aggregazione, di relazioni e scambi fra la cittadinanza:
nella proposta e’ anche previsto un progetto di riqualificazione che susciti la sinergia fra l’operazione progettuale sulla forma urbana, compito dell’architetto, e la pianificazione degli obiettivi e dei costi, compito degli amministratori, prevedendo anche un’indicazione delle possibilità e dei compiti gestionali per la fruizione e la manutenzione degli spazi, l’organizzazione delle funzioni suggerite o predisposte.
Nel modello anglosassone è professionalmente riconosciuta la figura del manutentore del “villaggio”, che svolge mansioni di verifica, controllo e manutenzione di tutte le installazioni a comune. Tale ruolo può essere svolto, in una logica di condivisione e partecipazione, da piccoli gruppi anche di residenti anziani che possono acquisire un ruolo sociale e diventare riferimento per la manutenzione degli spazi e del verde, per l’organizzazione degli eventi e delle attività temporanee che gli spazi progettati consentono.
La fruizione delle aree di progetto è prevista a carattere rionale o di quartiere, non limitata alle unità residenziali adiacenti. Ciò può comportare anche un vantaggio economico in quanto i costi dell’intervento verranno così compensati dal maggior valore in termini di attivazione dei processi di aggregazione delle relazioni interpersonali e sociali e di conseguenza da una maggior remunerazione e quindi produttività di piccole attività economiche esistenti e di futura predisposizione.
Il progetto è così caratterizzato:
PAESAGGIO DALL’ALTO
È stato scelto di tracciare forme geometriche semplici ma rigorose che ben si possono inserire anche nel paesaggio urbano visto dall’alto.
A queste sono state aggiunte linee più morbide che introducono il tema della naturalità degli elementi inseriti.
PAESAGGIO ALTEZZA UOMO
Ad altezza uomo i segni diventano volumi, le linee rette diventano paesaggio, le linee curve diventano pavimento, verde, arredi.
Il nuovo orizzonte, si apre allora in una serie di strutture sinuose in legno lamellare: quattro coperture disegnate con una trama regolare, ma con un andamento altimetrico curvilineo che ha specifiche funzioni bio-climatiche per utilizzare e amplificare le caratteristiche climatiche favorevoli del luogo (venti e sole) con incanalamento delle brezze e ombreggiamento diffuso.
Le coperture producono intrecci di ombre. Ombre che variano con il passare delle ore, proiettate a terra, dal sole di giorno, e, in occasione di eventi collettivi, dall’illuminazione serale sulle facciate degli edifici che diventano scenografia.
Il disegno dei pavimenti si incrocia con quello delle aiuole che sono anche dune verdi, panchine o giochi d’acqua.
I setti di sostegno delle strutture, ricoperti di vegetazione creano prospettive naturali e frazionano gli spazi perimetrali in luoghi più intimi.
L’ampio spazio centrale, paesaggio variato ma legato in un continuum visivo delle strutture, è contrappunto ed estensione dei porticati esistenti e diventa occasione di incontro, di scambio, di lettura, di evento.
PAESAGGIO ALTEZZA FINESTRE
C’è un terzo punto di vista, molto importante, quello degli abitanti della piazza dalle proprie dimore. Con il progetto proposto, le finestre sulla piazza non si affacciano più sul vuoto ma su uno stimolante gioco di trasparenze che lascia intravedere in mezzo al verde l’animazione al piano terra.
I materiali usati propongono un paesaggio naturale di legno ondulato e di verde.
La quarta copertura, quella in prossimità del bar non è trasparente, ma è a verde estensivo perché chi si affaccia possa godere di un prato sospeso che fiorisce, dando al fruitore l’idea di un giardino pensile.
L’inserimento di pareti verdi a costruire come quinte stagionalmente colorate di rampicanti profumati, diventa per chi guarda dalle finestre un gioco di spazio, colore e profumo che arricchisce ulteriormente la visione e amplifica il senso di piacevolezza del luogo.
L’uso di sistemi di irrigazione sospesi a pioggia per creare anche uno spettacolo visivo a più livelli completa il sistema progettato.
Una proposta aggiuntiva, riguarda il paesaggio all’altezza dei fronti abitativi, ed è quella di arricchire i prospetti dei quattro fabbricati con mensole portavasi in corrispondenza di tutte le finestre delle abitazioni. Lo scopo è quello di riqualificare le facciate dei fabbricati, arricchendole con vasi colorati e verdeggianti. Ciò consentirà in parte anche una riduzione dell’impatto del sole sulle facciate esposte a sud e ad ovest.
La proposta è lasciata agli abitanti che possono a loro discrezione partecipare alla creazione di un fronte colorato intorno alla piazza, oppure lasciare le mensole vuote che già da sole avrebbero una funzione di brise-soleil.
LO STUDIO BIOCLIMATICO
è stato affinato e ottimizzato con l’analisi del regime dei venti, anch’esso rilevato a Parma dall’ARPA regionale, e dall’analisi della geometria del percorso del sole nelle varie ore del giorno, essa dipendente come è noto dalla sola latitudine.
Entrando nel merito delle strategie progettuali bioclimatiche applicate, climatizzare in modo naturale uno spazio aperto, in particolare una piazza, non è un obiettivo semplice da realizzare specialmente se si vuole mantenere un approccio “low-tech” dell’ intervento, con soluzioni semplici ma efficaci, e studiate per raggiungere un elevato accoglimento da parte dell’ utenza.
I concetti bioclimatici di correzione del microclima locale si identificano in due strategie progettuali ben definite, che esplicano la loro funzione correttiva prevalentemente a livello dell’utenza pedonale: d’estate, schermatura parziale della radiazione solare e incremento della ventilazione; d’inverno, protezione a zone dalle precipitazioni e mitigazione della temperatura rigida con opportuni ripari dai venti freddi in zone protette.
Una ulteriore strategia applicata è stata quella di usare il verde urbano con il duplice scopo di riduzione del calore estivo e di assorbitore dell’ inquinamento atmosferico. Abbiamo voluto così operare in stretta sinergia con il Piano Comunale delle azioni per la tutela e il risanamento della qualità dell’aria, varato nel 2008 dalla Amministrazione Comunale, in base al quale si sta attuando la piantumazione di un elevato numero di nuovi alberi in varie zone della città.
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